Oggi mi andava di scrivere un po', non sapevo in quale forum, in quale sezione, così alla fine dei conti la mia scelta è stata "qui".
Premessa: questo racconto non riguarda una persona nello specifico ma è un'insieme di sensazioni ed emozioni, eventi con esperienze che ho voglia di vomitare fuori.
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Quello che cerco, a quanto pare non c'è o probabilmente mi sfugge e non lo trovo. Osservo, ti osservo e cosa vedo? Ti piace andare avanti, sperimentare, circondarti di esperienze, vivere a pieno come se la vita da per se non bastasse e non avesse alcun significato. Studi, lavori, ridi, piangi e non ti fermi, vuoi continuare inesorabilmente nel sentire, dentro, fuori, ogni emozione che a quanto pare è incapace di palesarsi da sola, così viaggi, esplori, visiti, arte, mostre, musica, scritti, conosci nuove persone, assorbi e senti, fai mille cose e senti, che sia dolore o gioia non importa, l'importante è il significato che dai a quel tuo sentire e senti senza sosta. La contraddizione ti guida verso nuovi porti, ti apre nuovi orizzonti, ti metti e rimetti in discussione, provare in un verso e poi dopo all'inverso, l'incoerenza è alla base di un'esistenzialismo che ti porta ad essere quello che sei, la tua natura volubile e perfetta ti fa sentire... e tu senti.
Tutte queste cose di cui la vita è piena, esistono solamente nel momento in cui le vivi, passano una dietro l'altra come fossero macchine che sorpassi per strada mentre sfrecci oltre i limiti lasciandole tutte indietro, come un ricordo, un ricordo che ti fa sentire e tu senti, non importa se sia gioia o dolore, la tua unica ragione è sentire qualcosa anche se in maniera indistinta. La tua vita è vuota e la devi riempire, la tua dannazione è perdere l'occasione, la tua paura sta nel futuro incerto, la tua gioia è situata nei traguardi raggiunti.
Mentre te sei via e fai tutte queste cose sentendo, io ho smesso di sentire nel momento che te ne sei andata, tutte quelle esperienze, tutto quel sentire che cerchi a me lo regalavi te; viviamo all'opposti nei propri egoismi, due anime che giocano a guardia e ladri, un ballo senza musica che segue solamente i battiti dei cuori che si sincronizzano momentaneamente in semplici e rari momenti sfuggenti.
A volte mi chiedo come fai a vivere senza di me mentre io non vivo più senza te, sopravvivo, t'invidio e come uno stupido spero invano. Sei così bella libera come sei. Non avrei nemmeno il coraggio d'ingabbiarti, il solo pensarti mi fa sentire come se sfrecciassi in autostrada superando tutti, ma sono qui fermo, bloccato a sognarti mentre seduto sull'autobus ti vedo fuori dal finestrino mentre sfrecci avanti, sempre più avanti e rincorri la tua felicità, mentre la mia fugge via.
Io mi chiedo perché, mentre per te "tutto" è la felicità, per me tutto "sei te".
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