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Come ci si diventa sconosciuti dopo aver condiviso così tanto?
(Anonimo)
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"Gatsby non aveva smesso un solo istante di guardare Daisy, e credo avesse rivalutato ogni oggetto di casa sua a seconda della reazione che gli era giunta da quegli occhi tanto amati. A volte aveva guardato le cose che possedeva come abbagliato, come se la presenza effettiva e stupefacente di Daisy le rendesse non più reali."
Il grande Gatsby
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Forse mi dimenticherai. Lo scorrere del tempo ti aiuterà: altri sguardi, altri sorrisi desteranno un sussulto nel tuo cuore. Un altro sole ti scalderà. Altre piogge, altre lacrime bagneranno il tuo volto. Altre brezze si confonderanno con i tuoi sospiri ed io non sarò più per te che un nome, un’ombra. O forse un giorno, quando cercando te stessa avrai ancora affondato le mani nella vita, quando sarai finalmente convinta che chi sei è dentro di te, non fuori, non nei corpi più belli, non nei paesaggi profumi sapori più splendidi, ma dentro di te, forse allora mi ricorderai e saprai che ciò che vedesti specchiato nei miei occhi fu quel luogo recondito. Ciò che svelammo un attimo insieme fu noi stessi. E fu il sussulto più dolce, più vero.
Allan Riger-Brown
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"Voi poeti avete fatto dell'amore un'immensa impostura: quello che ci tocca in sorte sembra sempre meno bello delle vostre rime baciate come due bocche una sull'altra.
Eppure, quale altro nome dare a questa fiamma che risuscita come la Fenice dalla propria fiamma, a questo bisogno di ritrovare la sera il volto e il corpo che abbiamo lasciato al mattino?
Giacché certi corpi, fratello Enrico, sono rinfrescanti come l'acqua, e sarebbe bene chiedersi come mai i più ardenti son quelli che rinfrescano di più."
(Marguerite Yourcenar - L'opera al nero)
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[Il libro dell’inquietudine, Fernando Pessoa]
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"Solo" Edgar Allan Poe
Fin dall’ore dell’infanzia non fui mai simile agli altri, mai vidi le cose come gli altri le vedevano, né seppi la mia passione trarre da una comune fonte. dalla stessa sorgente non presi il mio dolore, sulle stesse tonalità non ho potuto risvegliare alla gioia il mio cuore, e tutto quel che ho amato, da SOLO io l’ho amato. allora, nell’infanzia, agli albori d’un’esistenza in tempesta, dal fondo d’ogni bene e d’ogni male fu attinto il mistero che ancora mi lega, dal torrente o dalla fontana, dal pendio rosso del monte, dal sole che mi girava e rigirava attorno nel suo autunno d’oro tinto, dal lampo del cielo che in volo mi passava e ripassava accanto, dal tuono e dalla tempesta, dalla nube che (azzurro era il resto del cielo) in demone si trasformò ai miei occhi.
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